Alcune capacità degli animali

ALCUNE CAPACITA’ DEGLI ANIMALI
Ancora al vaglio della Scienza
Come fanno taluni animali a presagire alcuni avvenimenti catastrofici o letali? Si sono osservati casi di cani in grado di preannunciare molte ore prima (con particolari e chiari atteggiamenti) attacchi epilettici di umani e casi di gatti in grado di preannunciare tre giorni prima (con miagolii e atteggiamenti particolari) la morte di una persona ammalata. Molti etologi e biologi attribuiscono il fenomeno a particolari odori che cani e gatti soltanto sono in grado di percepire, ma non si dicono certi di questa spiegazione.
Un violento sisma che devastò un’ampia area della Cina nel 2008, era stato presagito tre giorni prima da alcuni animali di uno zoo di una provincia a oltre mille chilometri dall’epicentro. Gli elefanti brandivano continuamente le proboscidi, girando su se stessi come impazziti, le zebre battevano senza sosta la testa sulle inferriate, come a volersi suicidare: I panda, per indole calmissimi, sembravano invasi da scosse elettriche e convulsioni. Ma anche altrove parecchie bestie mostrarono atteggiamenti fuori dalla norma. Per esempio, tutti i rospi della zona destinata ad essere colpita dal sisma, tre giorni prima invasero la vicina città di Mianzhu forse con la speranza di trovarvi rifugio. Molti studiosi ritengono che si tratti della facoltà di alcuni animali di percepire perturbazioni delle onde elettromagnetiche e sottili emissioni di infrasuoni che si manifestano alla vigilia di qualche evento sismico. Ma di ciò non sono sicuri. Si tratta di facoltà paranormali legate alla relatività temporale? Riguardo a questo enigma, il biologo Rupert Sheldrake dichiarò nel 2008 che “molti animali posseggono un particolare senso non ancora identificato”.
Passando ad altre “capacità” proprie degli animali, vediamone alcune che destano vera meraviglia, come il volo degli stormi di uccelli. Lo scopo è quello di formare una massa compatta, atta alla difesa dai predatori durante grandi collettivi spostamenti. In tale tattica essi adottano anche criteri di giustizia interna: infatti, essendo i bordi più vulnerabili, i singoli componenti si alternano con precisione cronometrica. I cambi di guardia e di esposizione al pericolo per difendere il nucleo centrale si avvalgono anche di nozioni matematiche e logiche: infatti i volatili di molti stormi hanno scoperto che durante i voli collettivi ognuno deve tener d’occhio cinque compagni che lo affiancano. Insomma, hanno scoperto che il “cinque” è un numero perfetto per evitare collisioni interne!
A proposito sempre dei volatili, i più intelligenti risultano essere corvi e pappagalli. I corvi si fanno aprire le noccioline (di cui sono ghiotti) dalle ruote delle macchine di passaggio in qualche strada, ove si appostano per gettarle al punto giusto. I pappagalli, oltre a saper contare parecchi numeri, posseggono il senso dell’umorismo: si divertono a burlarsi degli esseri umani, imitandone con ironia la voce con atteggiamenti caricaturali.
Così come avviene per gli uomini, così nella storia del mondo animale alcuni nomi di zampa si sono avviati ad una loro quasi umana celebrità: lo scimpanzé Kanzi, che poteva sostenere lunghi dialoghi su varie questioni con il linguaggio dei sordomuti; il gorilla Koko, che oltre a poter sostenere conversazioni impegnative (sempre col linguaggio dei sordomuti) era addirittura in grado di disquisire su temi filosofici e teologici (sostenne che fosse impossibile che in un eventuale aldilà non vi potessero accedere scimmie). Poi il pappagallo Alex in grado di associare immediatamente le parole con gli oggetti e Rico, il cagnolino di razza Collie, anch’egli in grado di associare parole con oggetti e conoscitore del significato di oltre duecento vocaboli.
La primatologa Sue Savage-Rumbaugh in compagnia di Kanzi e di sua sorella Panbanisha (2006, da Wikipedia)
Il noto primatologo Frans de Waal dell’Emory University Psychology (Atlanta, Georgia, USA), durante le osservazioni effettuate nei primi anni del Duemila, ha rilevato qualcosa che va oltre ciò che già si era da poco scoperto, e cioè che gli scimpanzé, dopo qualche rissa (quasi mai sconfinante nel sangue) tendono subito a riappacificarsi, senza rancori. Nell’ambito della sua particolare ricerca, de Waal ha potuto appurare che gli scimpanzè non solo tendono immediatamente a far pace dopo una lite, zuffa o “guerra” che sia, ma che dopo, o durante, si prendono cura dei perdenti, che vengono così amorevolmente accarezzati, coccolati, nutriti e spulciati, quasi come se i vincitori volessero chiedere loro perdono.
E’ una scoperta che suscita tristi meditazioni, ove si pensi che durante l’ultimo conflitto mondiale, verso le ultime fasi, divenne faccenda quasi normale, da parte di qualche belligerante, trucidare inermi prigionieri di guerra. Il record (dice la Storia) fu raggiunto da truppe SS germaniche sul fronte russo, per ordine di un famoso personaggio della specie umana, Adolf Hitler!
di Giulio La Greca
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